Rotte culturali per orientarsi nel presente
Longitudes è un invito al viaggio: evoca rotte, attraversamenti e orientamenti che collegano luoghi, culture e immaginari. Come coordinate invisibili, le longitudini offrono una posizione nello spazio ma anche, simbolicamente, nel tempo e nel pensiero.
Il progetto si propone come mappa e bussola: un orizzonte aperto dove l’arte diventa esperienza di esplorazione, e ogni evento una tappa che connette traiettorie personali e collettive. In questo attraversamento, Longitudes offre strumenti per leggere la complessità del presente con sguardo curioso e critico.
Rivolto a un pubblico giovane e intergenerazionale, il programma intende generare meraviglia, dialogo e partecipazione, favorendo pratiche di scoperta e di ascolto in un mondo in continua trasformazione.
La rassegna è organizzata da abnormal APS con il contributo della Regione autonoma Valle d’Aosta, con il patrocinio del Comune di Aosta e dell’Università della Valle d’Aosta e realizzato in collaborazione con Plus Aosta e Fondation Émile Chanoux.
PROGRAMMA
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
STORIE
14 novembre 2025 ore 18.00 – Plus (via Garibaldi, Aosta)
LA STAGIONE CHE NON C’ERA
Presentazione del libro in presenza dell’autrice Elvira Mujčić
in collaborazione con FrontDoc
La stagione che non c’era è un romanzo che si colloca al crocevia tra memoria storica e riflessione identitaria, restituendo attraverso tre destini intrecciati il ritratto di una società in bilico tra unità e disgregazione. Ambientato nella Jugoslavia del 1990, quando le tensioni politiche e nazionaliste iniziano a incrinare l’idea stessa di fratellanza e coesione, il libro si sviluppa come una narrazione corale in cui arte, politica e affetti familiari diventano strumenti di indagine del reale. Le figure di Nene, Merima ed Eliza incarnano tre prospettive generazionali che si confrontano con la perdita, il sogno e la ricostruzione, componendo una trama densa e stratificata in cui la memoria privata si intreccia alla storia collettiva. Con uno sguardo lucido e partecipe, Mujčić trasforma la Jugoslavia in una metafora universale delle fragilità del nostro tempo, interrogando il valore dell’appartenenza, il senso della comunità e la possibilità di preservare l’umano di fronte alla deriva della memoria e alla violenza dei nazionalismi.

Elvira Mujčić è una scrittrice e traduttrice bosniaca naturalizzata italiana. Nata nel 1980 nella ex Jugoslavia, vive oggi a Roma. La sua produzione letteraria, articolata e coerente, esplora i temi dell’identità, della memoria e del linguaggio come strumenti di sopravvivenza e ricomposizione dopo lo sradicamento. Tra le sue opere si ricordano Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica (2007), E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009), La lingua di Ana. Chi sei quando perdi radici e parole? (2012), Dieci prugne ai fascisti (2016), Consigli per essere un bravo immigrato (2019) e La buona condotta (2023). Attraverso una scrittura limpida e incisiva, Mujčić indaga la complessità del vissuto migratorio e la possibilità di costruire ponti tra culture, lingue e memorie differenti, confermandosi una delle voci più originali della narrativa contemporanea italiana ed europea.
FOTOGRAFIA
dal 2 dicembre al 23 dicembre 2025 – inaugurazione 2 dicembre ore 18.00 – Plus (via Garibaldi, Aosta)
IN VIAGGIO TRA SIRIA E LIBANO
Mostra fotografica di Jean-Claude Chincheré
In viaggio tra Siria e Libano propone un percorso fotografico che attraversa confini geografici e umani, offrendo uno sguardo autentico e partecipe sulle vite ai margini della società mediorientale. Il lavoro di Jean-Claude Chincheré, frutto di anni di viaggi e soggiorni tra Siria e Libano, si configura come una riflessione profonda sulla resilienza e sulla dignità delle persone incontrate, restituite all’osservatore con pudore e intensità. Le immagini del progetto Miserere, dedicate alle suore dell’ospedale francese di Aleppo, dialogano con gli scatti realizzati nei quartieri popolari e nei villaggi libanesi, componendo una narrazione visiva coerente e stratificata, in cui la luce diventa linguaggio di prossimità e testimonianza. La mostra invita a interrogarsi sul ruolo dello sguardo fotografico come atto etico e politico, capace di documentare, preservare e restituire umanità in contesti segnati dalla precarietà e dal conflitto.

Jean-Claude Chincheré è un fotografo e documentarista la cui ricerca visiva si concentra sulle dinamiche sociali e sulle realtà marginali delle grandi aree urbane. Dividendo il proprio tempo tra Beirut e la Valle d’Aosta, sviluppa un linguaggio fotografico che unisce rigore documentario e sensibilità narrativa, restituendo profondità e dignità ai volti e ai luoghi che racconta. Da oltre un decennio segue la complessa condizione dei profughi siriani in Libano, con particolare attenzione all’infanzia come simbolo fragile e universale delle conseguenze della guerra. Le sue collaborazioni con organizzazioni internazionali – tra cui Unicef Libano, AVSI Italia, CTM Onlus e Ala Milano – testimoniano un impegno costante verso una fotografia intesa come strumento di conoscenza, denuncia e solidarietà. Il suo lavoro è stato presentato in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, oltre che in numerose pubblicazioni dedicate al reportage contemporaneo.
MUSICA
6 dicembre 2025 ore 20.45 – Teatro Giacosa (via Xavier de Maistre, Aosta)
GHIBLI – SUONI ED ECHI DAL MEDITERRANEO
con Nabil Bey e Fabrizio Piepoli
a seguire
B.O.O.M. – THE BALKAN ORKESTAR OF MADNESS
Ghibli – suoni ed echi dal Mediterraneo è un incontro musicale che diventa esperienza di dialogo interculturale, un viaggio sonoro tra Oriente e Occidente dove tradizione e contemporaneità si intrecciano in un linguaggio comune. Ideato e interpretato da Nabil Bey (voce dei Radiodervish, cantautore e docente di Etnomusicologia) e Fabrizio Piepoli (cantante e polistrumentista, docente di musiche tradizionali al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce), il concerto si configura come una lezione-concerto in cui la musica si fa racconto, memoria e riflessione. Attraverso il dialogo tra le sonorità pugliesi e quelle arabo-mediorientali, tra strumenti acustici, elettronica e voce, Ghibli esplora i ponti invisibili che uniscono le culture del Mediterraneo, rievocando antichi legami e restituendo nuova linfa a un immaginario condiviso. Il progetto si colloca all’incrocio tra ricerca etnomusicologica e creazione artistica, promuovendo una lettura contemporanea dei processi culturali che attraversano il Mare Nostrum: un viaggio poetico e politico che, contro ogni forma di separazione, afferma la musica come territorio di incontro, conoscenza e pace.

Cantautore, etnomusicologo, scrittore e giornalista, Nabil Bey è una delle figure più significative della world music italiana. Nato a Tripoli del Libano da famiglia palestinese, si trasferisce in Italia negli anni Ottanta, dove fonda gli Al Darawish e successivamente i Radiodervish, con i quali incide quindici album e contribuisce a ridefinire il linguaggio musicale mediterraneo. Docente di Etnomusicologia presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, la sua ricerca artistica attraversa musica, letteratura e teatro, intrecciando spiritualità e contemporaneità. Ha collaborato con artisti quali Franco Battiato, Noa, Nicola Piovani, Jovanotti, Antonella Ruggiero e Stewart Copeland. Autore di saggi e traduzioni poetiche, tra cui Al Maqam. La storia di Naìma (Kurumuny, 2019) e l’antologia Il loro grido è la mia voce (Fazi Editore, 2025), Bey porta avanti una poetica fondata sul dialogo interculturale e sulla memoria come spazio di riconciliazione.
Cantante, polistrumentista e ricercatore pugliese, Fabrizio Piepoli è una delle voci più raffinate e versatili della scena musicale mediterranea. Docente di canto e musiche tradizionali presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, la sua ricerca si muove tra le tradizioni del Sud Italia e i mondi arabo-andaluso e mediorientale, promuovendo un dialogo continuo tra culture. Ha collaborato con artisti come Teresa De Sio, Raiz, Mauro Pagani, Dario Fo, Bobby McFerrin, David Murray, Michel Godard e Baba Sissoko, pubblicando oltre trenta lavori discografici. La sua vocalità, dallo stile melismatico e fortemente espressivo, si distingue per la capacità di coniugare arcaicità e modernità, creando paesaggi sonori sospesi tra sacro e profano, tradizione e innovazione.
B.O.O.M. – Balkan Orkestar of Madness è un’esplosione di sonorità e culture, un viaggio musicale che approda in una dimensione di energia pura e contaminazione. Una miscela di soul mediterraneo, funk gitano, reggae balcanico e punk danubiano, sostenuta da un ensemble di musicisti straordinari: Federico Gregori (chitarre), Enrico Bandito (voce , percussioni), Carlo Alberto Lupo (tastiere, violino), Matteo Cosentino (batteria), Andrea Minieri (basso elettrico), Philippe Brunier (tromba) e Umberto Debernardi (sax, clarinetto). Nato da un lungo percorso di sperimentazioni e collaborazioni, il gruppo si presenta oggi nella sua forma più matura e potente, trasformando ogni concerto in una festa sonora collettiva, dove i confini si dissolvono e resta solo il ritmo irresistibile del ballo.
INCONTRI
10 dicembre 2025 ore 18.30 – Plus (via Garibaldi, Aosta)
ESSERE CITTADINI DEL MONDO
Riflettere insieme su scelte individuali e collettive per promuovere pace e solidarietà
Essere cittadini del mondo conclude il ciclo di incontri promossi da Plus dedicati all’approfondimento del conflitto israelo-palestinese e, più in generale, alla comprensione delle complesse dinamiche del presente. L’appuntamento del 10 dicembre, inserito nel programma di Longitudes – Rotte culturali per orientarsi nel presente, si configura come un momento di riflessione condivisa e di apertura al futuro: un invito a interrogarsi sulle responsabilità individuali e collettive nella costruzione di un mondo più giusto, inclusivo e solidale. Nato da una proposta dei giovani dell’Università della Valle d’Aosta e sviluppato in dialogo con loro, il percorso riflette pienamente la missione di Plus nel promuovere partecipazione attiva, pensiero critico e consapevolezza civica. In un contesto segnato da tensioni e incertezze globali, Essere cittadini del mondo riafferma il valore della cultura e del dialogo come strumenti essenziali per la pace, la comprensione reciproca e la trasformazione sociale.
PERSONE
12 dicembre 2025 ore 20.45 – Plus (via Garibaldi, Aosta)
ROM VS TUTTI
Stand-up Comedy con Rašid Nikolić
Rom vs Tutti è uno spettacolo di stand-up comedy irriverente e lucido, che fa dell’ironia uno strumento di liberazione e di critica sociale. Con uno sguardo disincantato e al tempo stesso profondamente empatico, Rašid Nikolić affronta temi complessi come l’identità, il pregiudizio e l’appartenenza, intrecciando autobiografia, satira e riflessione politica. Attraverso un linguaggio diretto e incisivo, l’artista smonta gli stereotipi legati al mondo rom, restituendo dignità e complessità a una cultura troppo spesso raccontata dall’esterno. Rom vs Tutti è più di uno spettacolo comico: è un gesto di affermazione identitaria, un invito a ridere per comprendere, a dialogare per cambiare prospettiva. In scena, la risata diventa atto politico e civile, capace di trasformare il teatro in uno spazio di incontro, ascolto e consapevolezza condivisa.

Rašid Nikolić è un artista rom, attore, musicista e performer attivo nel panorama teatrale e culturale europeo. Nato in Bosnia e cresciuto in Italia, porta nel suo lavoro la forza di un’identità plurale, intrecciando tradizione orale, musica e linguaggi della scena contemporanea. La sua ricerca artistica si concentra sui temi dell’appartenenza, dell’inclusione e del superamento dei pregiudizi, con una particolare attenzione alla rappresentazione delle minoranze e alla memoria collettiva delle comunità rom. Attraverso la stand-up comedy, il teatro e la musica, Nikolić utilizza la parola e il ritmo come strumenti di libertà e di resistenza culturale, costruendo narrazioni capaci di unire ironia e impegno civile. La sua poetica, al tempo stesso politica e profondamente umana, fa del palcoscenico un luogo di incontro, dove il riso diventa gesto di emancipazione e dialogo.
INCONTRI
17 dicembre 2025 ore 17.00 – Università della Valle d’Aosta (via Monte Vodice, Aosta)
ISRAELE E PALESTINA: FINE DI UN CONFLITTO?
Incontro con Anna Foa e Davide Lerner organizzato all’interno del calendario di “Les Grands débats / I Grandi dibattiti”
Israele e Palestina: fine di un conflitto? inaugura il ciclo di incontri Les Grands débats / I Grandi dibattiti, promosso dal Dipartimento di Scienze economiche e politiche dell’Università della Valle d’Aosta, dedicato all’analisi dei grandi temi delle relazioni internazionali contemporanee. Realizzato in collaborazione con Longitudes e ospitato presso il Nuovo Polo Universitario, l’appuntamento propone una riflessione pubblica sul conflitto israelo-palestinese, a più di due anni dall’attacco del 7 ottobre 2023, esplorando le trasformazioni in atto nella politica e nella società israeliana. L’incontro vedrà il confronto tra Anna Foa, storica e autrice del volume Il suicidio di Israele (Laterza, Premio Strega Saggistica 2025), e Davide Lerner, giornalista e autore di I dieci sentieri. Una storia tra Israele e Gaza (Piemme, 2024), in dialogo con Francesco Marone e Patrik Vesan, Professori di Scienza politica dell’Università della Valle d’Aosta.. Israele e Palestina: fine di un conflitto? si configura come un momento di approfondimento critico e di dialogo aperto, volto a comprendere le nuove geografie politiche e culturali del Medio Oriente e il loro impatto sugli equilibri globali.
Storica e saggista, Anna Foa è Professoressa Emerita di Storia Moderna presso La Sapienza Università di Roma e una delle voci più autorevoli della storiografia italiana contemporanea. I suoi studi si concentrano sulla storia religiosa e culturale dell’Europa moderna, sulla Shoah e sulla memoria ebraica, con un approccio capace di intrecciare rigore accademico e sensibilità civile. Autrice di numerosi saggi e volumi di riferimento, nel 2024 ha pubblicato Il suicidio di Israele (Laterza), un’opera che ha aperto un ampio dibattito pubblico sul destino politico e morale dello Stato israeliano, vincendo il Premio Strega Saggistica 2025. Il suo lavoro continua a rappresentare un punto di riferimento imprescindibile per la riflessione sul rapporto tra storia, identità e memoria collettiva.
Davide Lerner è giornalista e analista politico, affiliato all’Università di Oxford e collaboratore di diverse testate italiane e internazionali. Laureato in Scienze politiche e specializzato in studi sul Medio Oriente, si occupa da anni di politica israeliana e dei conflitti dell’area mediorientale, unendo l’esperienza sul campo a una prospettiva comparata di analisi geopolitica e culturale. Nel 2024 ha pubblicato I dieci sentieri. Una storia tra Israele e Gaza (Piemme), un reportage narrativo che intreccia testimonianze e riflessioni personali per restituire complessità a uno dei conflitti più controversi del nostro tempo. La sua scrittura, lucida e profondamente umana, indaga i confini tra storia, identità e responsabilità collettiva.
CINEMA
10 e 16 gennaio 2026 ore 20.45 – Plus (via Garibaldi, Aosta)
VOCI DAL MONDO
Un viaggio visivo tra paesi e luoghi lontani per scoprire nuove storie attraverso la lente del cinem
Voci dal mondo è un itinerario cinematografico che invita a esplorare il pianeta attraverso la potenza evocativa delle immagini e delle storie. Le due serate propongono una selezione di film e documentari internazionali che conducono lo spettatore tra paesi, culture e orizzonti lontani, restituendo la complessità e la ricchezza del mondo contemporaneo. Il progetto nasce dal desiderio di utilizzare il cinema come strumento di conoscenza e di empatia, capace di mettere in relazione esperienze diverse e di far emergere, al di là delle distanze geografiche, temi universali come l’identità, la memoria, la libertà e la solidarietà. Voci dal mondo è un invito a lasciarsi guidare dallo sguardo di autori e autrici che raccontano il proprio tempo con sensibilità e coraggio, offrendo al pubblico l’occasione di un viaggio condiviso tra luoghi reali e immaginari. Il programma delle proiezioni è attualmente in via di definizione.
PERSONE
24 gennaio 2026 ore 18.00 – Salone Ducale (piazza Chanoux, Aosta)
IN VIAGGIO TRA LE OMBRE DELLE GUERRE
Incontro con Andreja Restek, fotogiornalista di guerra
In viaggio tra le ombre delle guerre è un incontro che esplora il potere della fotografia come strumento di testimonianza e di resistenza etica. Attraverso il racconto visivo di conflitti e crisi umanitarie, l’appuntamento invita a riflettere sulla complessità della guerra e sulle sue tracce nella memoria collettiva. Le immagini diventano linguaggio e ferita, spazio di incontro tra chi osserva e chi è osservato, rivelando l’umanità nascosta dietro la violenza, la perdita e l’esilio. In un dialogo costante tra luce e oscurità, il reportage si trasforma in gesto politico e civile, capace di interrogare il ruolo dell’informazione e la responsabilità dello sguardo contemporaneo. In viaggio tra le ombre delle guerre è, in questo senso, un’esperienza di attraversamento e di consapevolezza, che restituisce al pubblico la forza del vedere come atto di memoria e di compassione.

Andreja Restek è una fotogiornalista e reporter di guerra di origine croata, tra le voci più autorevoli del giornalismo visivo contemporaneo. Da anni documenta i principali teatri di conflitto in Medio Oriente, Africa e Europa orientale, con uno sguardo attento alle conseguenze umanitarie della guerra e ai diritti delle popolazioni civili. Le sue fotografie, pubblicate da testate internazionali e protagoniste di numerose mostre e progetti documentari, uniscono rigore giornalistico e sensibilità artistica, trasformando la testimonianza diretta in un potente strumento di memoria e consapevolezza. Fondatrice dell’agenzia APR News, Restek dedica la sua ricerca alla denuncia delle violazioni dei diritti umani e alla costruzione di una narrazione etica e partecipata del nostro tempo.